BUFALE E CALCIO

280514Mi è capitato di partecipare recentemente ad un interessantissimo incontro nel quale si è parlato di divulgazione scientifica, svolto nell’ambito di quella magnifica iniziativa che va sotto il nome di “La bufala è servita” e che cerca di rendere il grande pubblico edotto in merito alle varie “bufale” che girano in continuazione e che vengono spacciate per scienza. Grande pubblico, ho detto? C’erano una trentina di persone. Non esattamente una folla… Molto triste, se si pensa che una partita di calcio attrae invece trentamila persone. Mille volte tanto. Per non parlare di coloro che la seguono in televisione, mentre la televisione all’incontro scientifico di cui sopra non c’era. Potrebbe sorprendere, ma non dovrebbe, visti i soldi che il calcio riesce a muovere e i soldi che, invece, troppo spesso la ricerca scientifica riesce solo a lasciare immoti (nelle tasche di qualcun altro). I risultati sono evidenti: chiunque, in qualunque bar, autobus, piazza, parco pubblico, luogo di lavoro, pianerottolo, ascensore, sa chi ha vinto lo scudetto, o come sono finiti gli ultimi derby. Ma provatevi voi a chiedere a qualcuno – magari uno dei cinquanta milioni di allenatori che ci sono in Italia – di spiegarvi che cosa sono le cellule staminali, come funzionano, e perché certe cure “miracolose”, di cui si sente tanto parlare, semplicemente non possono essere prese in considerazione. Provate. Incontrerete nella quasi totalità dei casi musi lunghi e volti ebeti. Eppure, se uno ci pensa, dalle cellule staminali, dalla loro comprensione e dal loro uso potrebbe dipendere il nostro futuro e la vita di molti di noi. Mentre chi vincerà il prossimo scudetto o il prossimo derby rimarrà solo un nome su una inutile statistica.

Si sa: parlare di calcio è facile. Chi non sa di calcio, ormai? E se proprio qualcuno avesse qualche dubbio sulla differenza fra un “corner” e un “penalty”, o fra un portiere e un centravanti, può sempre farsi una “cultura”, scegliendo a caso una delle innumerevoli trasmissioni televisive che discettano giorno e notte del grande mondo pallonaro.

Si sa: parlare di scienza è difficile. Chi sa di scienza, oggi? E se proprio qualcuno avesse – non si sa mai – una qualche curiosità su, mettiamo, come funziona una cellula, o come è organizzata una società animale, o perché le società umane sono naturalmente molto diverse fra loro e una società umana ideale semplicemente non esiste, non può limitarsi a godersi un programma di divulgazione scientifica in televisione: trovarne uno che non serva “bufale” (in tutte le salse) anziché posizioni scientifiche serie, sta cominciando a diventare una vera impresa. Quasi come capire come funziona la scienza. Troppo difficile, non c’è dubbio. Con la bufala si fa prima.

IlSecoloXIX   –   28 Maggio 2014

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