Euri e insulti

Egregio sig. Renzi,

lei blatera di concedere la folle cifra di 80 euro in più in busta paga.
A parte il fatto che non si capisce bene se siano “una tantum” o permamenti, se siano tassati e quanto, a chi vanno e a chi no, e via dicendo, facciamo finta che quello che lei dice sia vero.
A parte il fatto che trovo decisamente discutibile dare la stessa cifra a tutti, sia a quelli che lavorano che a quelli che non fanno un belino(*) dalla mattina alla sera (pur comprendendo che la sua ideologia non le fa concepire nulla di diverso), facciamo finta di ricevere questi soldi.
Facciamo anche due conti, però.

Vediamo.
Io personalmente guadagno nominalmente 150 euro IN MENO (al mese!) rispetto a 5 anni fa.
Vede? già non ci siamo, e i suoi 80 euro immediatamente si rivelano per quello che sono: una miseria. O vogliamo piuttosto definirli un insulto?

A tutto ciò aggiungiamo gli aumenti indiscriminati e pesanti di tutte le imposte dirette e indirette avvenuti negli ultimi anni, gli aumenti di tutte le bollette, gli aumenti di tutti i generi di prima, seconda e anche terza necessità, gli aumenti degli stipendi di quelli come lei (pagati da me), gli aumenti degli sprechi (pagati da me), delle inefficienze e delle idiozie di cui questo grande paesaccio infame è maestro, e vediamo un po’ di quadrare il bilancio.
Viene fuori un bel quadrato bucato! E per capirne i motivi non c’è ovviamente bisogno di disturbare i grandi economisti di larga fama e larghissimo stipendio che hanno recentemente governato questo paese di merdaviglia, da lei ora rappresentato, e prima ancora rappresentato dai geni – amici dei lavoratori e del buon senso – che il suo partito ha largamente ed entusiasticamente sostenuto, pur continuando truffaldinamente a definirsi “popolare” e “di sinistra”. Ma quale “sinista”? Quella composta da gente che non ha mai lavorato un’ora in vita sua e dice di essere dalla parte dei lavoratori??? andiamo … Ma quale “popolare”? se gli italiani fossero un popolo, anzichè un’accozzaglia di individui di cultura (si fa per dire) catto-fascio-comunista e con decise inclinazioni “mafiogeniche”, gente come quella che dice di rappresentarli (e, a dire il vero, lo fa molto bene!!!) a quest’ora sarebbe a spaccare pietre nuda, sotto il sole, a pane marcio ed acqua sporca.

Altro che ottanta euro! (H)ottanta voglia di riuscire a vedere questo schifo di paese fare la fine che merita, prima di andare in un mondo (dicono, ma ci vuol poco …) migliore!

(*) “fare un belino”, lo dico per chi è “foresto”, è un’espressione tipica della regione in cui vivo (e che personalmente odio ancor più del resto del grande paese) e che sta ad indicare il modo di lavorare di coloro che fanno il suo mestiere.

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