Trascuriamo il fatto che il sistema meteorologico planetario è fisicamente e matematicamente un sistema “stocastico caotico”. Trascuriamo il fatto che i modelli matematici, per quanto sofisticati, sono ben lungi dall’essere perfetti, e non sono in grado, per natura intrinseca, di prevedere con sufficiente attendibilità le variazioni meteoclimatiche su aree “piccole” e intervalli “brevi”, cioè di fare previsioni il cui margine di errore sia decisamente inferiore a quello della previsione casuale e comunque sufficientemente basso. Trascuriamo il fatto che i modelli matematici si limitano a fare proiezioni statistiche sull’evoluzione di un sistema intrinsecamente instabile, sulla base di condizioni al contorno non uniformi e di discutibile attendibilità. Per intenderci, parliamo di quella stessa scienza statistica secondo la quale, dati alla mano, la vita nell’universo ha trillioni di trillioni di probabilità di NON esistere. Ma la vita esiste. Non intelligente (non si può pretendere tutto dall’universo!), ma esiste.
Ciò detto, facciamo alcune considerazioni. L’ARPAL non ha come scopo primario quello di fare le previsioni del tempo, cosa nella quale può tranquillamente fallire. L’ARPAL nasce ed esiste per proteggere l’ambiente, cosa nella quale potrebbe sicuramente riuscire, ma in cui fallisce miseramente. Colpa sua? Non del tutto. Non tutti sanno che l’ARPAL è una delle tante vittime della “spending review”, cioè dei tagli idioti ed indiscriminati che, anziché colpire le cose inutili, colpiscono i servizi, le scuole, gli ospedali, gli asili, i trasporti… L’ARPAL, una volta operativa ventiquattr’ore su ventiquattro, adesso ad una certa ora chiude. Ecco spiegato il mistero del numero verde muto dopo una certa ora.
Trascuriamo ancora una cosa: nel caso della recente alluvione l’ARPAL non serviva: per sapere che cosa stava per succedere bastava mettere il naso fuori dalla finestra, oppure, nel caso dei nostri irresponsabili “responsabili” un piccolo millimetro al di là del proprio naso. Se proprio vogliamo, sarebbe stato perfetto metterlo un millimetro al di là del naso fuori dalla finestra di un teatro: hai visto mai che ti accorgi che piove?
Trascurando, trascurando, si arriva sempre all’inevitabile conclusione. I morti e i disastri economici sono il risultato dell’esistenza e della permanenza di una casta mafiosa di italici fascisti bastardi di destra e di sinistra (e non dico “figli di puttana” per non offendere chi fa un lavoro onesto e socialmente utile) il cui scopo è unicamente quello di aumentare in continuazione le tasse per mantenere a caro prezzo il proprio culo su una poltrona istituzionale. Una qualsiasi, di una qualunque delle tante istituzioni marce, vuote, inutili e plutocratiche la cui esistenza serve solo a loro stesse.
Assassini di vite e di futuro? Sì, certo. Criminali? No, certo: agiscono e abusano legittimamente, protetti da una legge che li vuole (meritatamente) rappresentanti eletti (giustamente) da un popolo che ama farsi prendere per il culo e li vota imperterrito allo scopo, per poi lamentarsi quando questi diventano troppo bravi nel fare ciò per cui sono stati posti dove sono.
Tutto ciò non è opinabile politica. E’ scienza.